Guida per L'adorazione perpetua

ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA
Un progetto per rigenerare le parrocchie


 

 

COSA E’ L’ADORAZIONE

È l’atto più alto di una creatura umana nei confronti del suo Creatore, mettersi ai suoi piedi in atteggiamento di filiale ascolto e di lode, reverenza e accoglienza di tutto quanto proviene da Lui, nella consapevolezza che solo Lui basta e solo Lui conta. Chi adora pone al centro della sua attenzione e del suo cuore il Dio altissimo e creatore e Salvatore di tutto l’universo. L’adorazione Eucaristica è un tempo trascorso in preghiera davanti al Sacramento dell’Eucaristia esposto solennemente. Si può pregare in vari modi, ma il modo migliore è una preghiera di silenziosa meditazione, sul mistero dell’Amore con cui Gesù ci ha amato, tanto da dare la sua vita ed il suo Sangue per noi. Adorare è lasciarsi amare da Dio per imparare ad amare gli altri… Adorare è entrare nell’esperienza del Paradiso, per essere più concreti nella storia. “Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici”. Lc 6:12-13

 

CHI PUÒ ADORARE

Chiunque è disposto a fare silenzio dentro ed intorno a sé, a qualunque età, nazione, lingua e categoria appartenga. Chi vuole trovare un tempo da dare a Dio per stare con lui per il proprio bene e per il bene di tutta l’umanità che, in chi adora è rappresentata. “Il Padre cerca adoratori che lo adorino in spirito e verità”. Gv 4:24

 

COME SI ADORA

Si adora sforzandosi di fare silenzio dentro ed intorno a sé, per permettere a Dio di comunicare col nostro cuore ed al nostro cuore di comunicare con Dio. Si fissa lo sguardo verso l’Eucaristia, che è il segno vivo dell’amore che Gesù ha per noi, si medita sul mistero della sofferenza, della morte e della risurrezione di Gesù, che nell’Eucaristia ci dona la sua presenza reale e sostanziale. “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Mt 28:20

 

DOVE SI ADORA

In una cappella creata apposta, in una parte della chiesa dove c’è un luogo raccolto e silenzioso in cui è esposto il Sacramento dell’Eucaristia e dove anche altri sono riuniti per pregare individualmente, o come comunità. Se in chiesa manca un tale spazio, si può individuare una stanza od un locale, con facile accesso dall’esterno, con attigui servizi igienici. In tal modo si crea un’oasi di pace e di preghiera che ci da la gioia del Paradiso. “Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati”. Sal 94:6

 

QUANDO SI ADORA

In ogni momento del giorno, o della notte; nella gioia più profonda, o nel dolore più acuto. Con la pace nel cuore, o nel colmo dell’angoscia. All’inizio della vita, o alla fine. Quando si hanno energie e quando non

ce la facciamo più; in piena salute, o nella malattia. Quando il nostro spirito trabocca d’amore, o nel colmo dell’aridità. Prima di decisioni importanti, o per ringraziare Dio di averle prese. Quando siamo forti, o quando siamo deboli. Nella fedeltà, o nel peccato. “Pregate inoltre incessantemente, con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti”… Ef 6:18

 

10 RAGIONI PER ADORARE

  • Perché solo Dio è degno di ricevere tutta la nostra lode e la nostra adorazione per sempre.
  • Per dire grazie a Dio per tutto ciò che ci ha donato da prima che esistessimo.
  • Per entrare nel segreto dell’amore di Dio, che ci si svela quando siamo davanti a lui.
  • Per intercedere per tutta l’umanità.
  • Per trovare riposo e lasciarci ristorare da Dio.
  • Per chiedere perdono per i nostri peccati e per quelli del mondo intero.
  • Per pregare per la pace e la giustizia nel mondo e l’unità tra tutti i Cristiani.
  • Per chiedere il dono dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo in tutte le nazioni.
  • Per pregare per i nostri nemici e per avere la forza di perdonarli.
  • Per guarire da ogni nostra malattia, fisica e spirituale e avere la forza per resistere al male.

 

PERCHÉ ADORAZIONE PERPETUA

Molti dicono che non c’è bisogno di fare adorazione perpetua. In cielo le schiere degli Angeli e dei Santi, uniti in eterna esultanza cantano ad una sola voce la santità di Dio (dalle prefazioni delle preghiere liturgiche). Gli prestano servizio giorno e notte (dal Libro dell’Apocalisse). Pertanto l’Adorazione in Cielo è Perpetua e quindi, se vogliamo entrare nella dimensione dell’Eternità ed esperimentare già da ora il nostro destino finale, le nostre comunità cristiane devono diventare vere scuole di preghiera (NMI 33) e permettere ai fedeli di vivere questa, che è la dimensione più vera dell’esistere.

Per quale motivo infatti le chiese dovrebbero essere chiuse: forse che il nostro Dio si riposa? Ci sono forse momenti in cui nessuno ha bisogno dell’aiuto e del conforto di Dio? Ci sono forse tempi in cui il male cessa di operare? Ci sono forse momenti in cui nessuno lavora? Ormai la nostra vita ha sempre di più ritmi incessanti di azione, di giorno e di notte, similmente bisogna che ci siano spazi di altrettanto incessante preghiera. Basta solo organizzarsi e riprendere possesso di quegli spazi, che altrimenti vengono immancabilmente conquistati dal male!

 

GLI ONERI PER IL PASTORE

Nella mente del Pastore di una comunità, abituato a portare il peso di chi difficilmente si lascia coinvolgere in iniziative, nascono subito interrogativi: sarà problematico portare avanti la struttura, assicurare le aperture notturne e diurne, se manca qualcuno cosa succede… come combinare l’adorazione con la vita pastorale della Parrocchia… se i laici si stancano… e mille altri dubbi e incertezze. In realtà la struttura è organizzata in modo tale, che il peso portato da ognuno è minimo ed il tutto è condiviso dai laici, il parroco deve solo incoraggiare il culto all’Eucaristia, fidandosi di Dio e stupendosi nel constatare le meraviglie che egli opererà nei suoi parrocchiani, della crescita che avverrà in loro e degli immensi frutti che ne nasceranno, per il proprio ministero sacerdotale e per il popolo di Dio assetato di spiritualità.

La preoccupazione per la sicurezza contro il furto ed altri incidenti, è dimostrata fuori di luogo, sull’esperienza di chi ha iniziato l’adorazione perpetua: gli adoratori sono il miglior antifurto vivente per le strutture chiuse ed isolate, che invece si riempiono di vita di giorno e di notte!

 

COME INIZIARE L’ADORAZIONE PERPETUA

È necessario che il parroco (o rettore della chiesa) sia d’accordo e desideroso avere l’Adorazione Eucaristica Perpetua (AEP) nella sua parrocchia/chiesa, anche se non dovrà preoccuparsi di organizzarla, o portarne il peso diretto, perché in ciò saranno coinvolti direttamente i laici, della sua comunità e non, che aderiranno alla proposta. La struttura è dinamica, coinvolge il laicato nella sua ministerialità, che il Concilio ci presenta con molta chiarezza, lo responsabilizza e lo forma a prendere piena coscienza della sua chiamata, lo mette in un rapporto diretto con il Signore. È sorprendente vedere quanto il popolo di Dio sia assetato di Lui e pienamente disponibile ad offrire il suo impegno per onorarlo ed adorarlo.

 

UNA STRUTTURA FONDATA BIBLICAMENTE

Nel libro dell’Apocalisse, nel capitolo 4 si descrive la struttura cui si fa riferimento. I quattro esseri viventi ed i ventiquattro vegliardi, costituiscono l’ossatura portante dell’Adorazione Perpetua Celeste, i 4 Responsabili di Fascia Oraria ed i 24 Coordinatori di Ora sostengono l’Adorazione Eucaristica Perpetua. I responsabili di fascia oraria (RFO) hanno il compito iniziale di organizzare lo schema dell’adorazione, telefonando a quanti hanno dato la loro adesione e suddividendoli nelle quattro fasce orarie giornaliere: della notte (dalle 0 alle 6), mattino (dalle 6 alle 12), pomeriggio (dalle 12 alle 18), sera (dalle 18 alle 24). Successivamente, quando è iniziata l’Adorazione, i RFO hanno compito di supervisione dei sei Coordinatori di Ora della loro fascia oraria.

Tra il numero di quanti hanno aderito alla AEP si individuano 24 volontari, come Coordinatori di Ora (CO), i quali hanno un incarico di supervisione dei sette giorni della settimana, dell’ora nella quale fanno adorazione. Ciò significa che per le prime cinque volte (cinque settimane), nell’ora di cui sono coordinatori, ricorderanno telefonicamente ad ogni adoratore il proprio turno di adorazione. Successivamente riceveranno le telefonate di quegli adoratori che avranno bisogno di una sostituzione e non siano capaci di reperirla tra i loro conoscenti.

 

DISTRIBUZIONE DEI MODULI DI ADESIONE

Durante le celebrazioni, i missionari fanno l’annuncio che descrive ai fedeli il valore e l’importanza dell’AEP e invitano, chi sente nel suo cuore la chiamata del Signore all’Adorazione Eucaristica, ad impegnarsi, consegnando il modulo stesso, indicando il proprio nome, cognome e telefono (per fini organizzativi) nonché il giorno della settimana e l’ora nella quale intenda impegnarsi. Infine chi voglia aiutare anche l’organizzazione pratica (come CO) lo può fare barrando la casella in fondo alla scheda di adesione.

Dopo la Comunione, nel momento del ringraziamento, si invitano i fedeli a riconsegnare i moduli compilati ponendoli sull’altare (Cristo) e vivendo un momento di vera consacrazione all’adorazione, come spontanea conseguenza della gratitudine nei confronti del Signore e Salvatore.

Sulla base dei moduli compilati, è opportuno che i fedeli vedano già i primi segni del loro impegno, è bene esporre fin da subito un manifesto (vedi materiale accluso) indicante lo schema settimanale con le ventiquattro ore, con adesivi collocati nei rispettivi quadratini, secondo il numero degli adoratori: ciò aiuterà altri a meditare e ad impegnarsi anch’essi.

 

ORGANIZZAZIONE SCHEMA DI FASCIA ORARIA

Ogni RFO, ha il suo schema corrispondente alle ore che coordina, in ogni quadratino di esso deve riportare i nomi e cognomi e telefoni degli adoratori. Il suo compito è di telefonare ad ogni adoratore per confermare la sua adesione ed eventualmente bilanciare lo schema. In ogni ora ci devono essere almeno due adoratori, quando fossero in numero superiore, sarà opportuno spostare da un’ora all’altra e da un giorno all’altro gli eccedenti. È opportuno seguire la procedura qui indicata:

  • Ringraziare la persona per aver voluto santificare un’ora della propria impegnata settimana.
  • Chiedere alla persona il giorno e l’ora che desidera, o se sia disponibile invece ad impegnarsi per un’ora non ancora coperta.
  • Incoraggiare e sostenere la persona, condividendo con lei le numerose grazie che scaturiscono dalla sua Ora di Adorazione e quando avrà iniziato non vedrà l’ora di venirci una volta alla settimana.
  • Se ci fosse bisogno di CO, chiedete se la persona intendesse diventarlo, e/o se desideri assumersi l’impegno per più di un’ora alla settimana.
  • Se si vuole creare una lista per invio di lettere, richiedete l’indirizzo postale.

 

COORDINATORI DI ORA

Si convoca poi una riunione dei coordinatori di ora per invitarli ad iniziare il loro incarico: essi devono telefonare ai loro adoratori, ed indicargli:

 

  • Il loro numero di telefono e quello del RFO ed eventuali numeri di emergenza.
  • La data ufficiale di inizio dell’adorazione.
  • L’ubicazione della cappella di adorazione.
  • L’ubicazione dei servizi igienici.
  • I numeri di telefono degli adoratori che seguono e precedono.
  • Il parcheggio auto ed eventuali mezzi pubblici da utilizzare per raggiungere la cappella.
  • Le norme di sicurezza.

 

LA GRANDE MISSIONE DELL’ADORATORE

Il CO telefona agli adoratori specificando quanto segue.

  • L’adoratore è il custode e intercessore, che rappresenta la sua famiglia, la Chiesa e l’umanità in quel tempo prezioso di adorazione, nel quale riceve anche molti benefici personali.
  • Deve firmare il registro delle presenze che serve per essere certi che non si creino vuoti nei turni di adorazione.
  • Deve venire cinque minuti prima del suo turno, per sistemarsi e porre la firma nel registro delle presenze ed evitare di farsi attendere dall’adoratore dell’ora precedente.
  • Non deve lasciare mai l’adorazione eucaristica, nella cappella dell’Adorazione Perpetua, nel giorno e nell’ora stabilita. Se per qualche ragione eccezionale si deve assentare una volta, deve trovare la sua provvisoria sostituzione, tra i suoi conoscenti, o familiari, anche se ci sono altri adoratori e deve avvertire il coordinatore di ora!
  • Non può assolutamente fare alcun cambiamento di ora, o giorno, senza averlo prima e per tempo concordato con il coordinatore di ora!
  • Non può trascorrere la sua ora di adorazione in un altro luogo, od in un altro giorno, o ora sostitutiva, perché la cappella di adorazione conta sulla presenza dei suoi adoratori, per non interrompere la preghiera.
  • Se per causa di forza maggiore è costretto ad abbandonare il suo impegno deve avvertire per tempo il coordinatore di ora, affinché organizzi la sostituzione.
  • Osservare se nei turni di adorazione ci sono altre persone ed invitarle ad impegnarsi a diventare anche loro adoratori. Invitare conoscenti a diventare adoratori stabili.

 

IL LUOGO DELL’ADORAZIONE

Il luogo ideale per l’adorazione è un locale ristretto, raccolto, silenzioso, comunicante con l’esterno, con disponibilità di servizi igienici e di un telefono, per eventuali emergenze.

Tale ambiente è facile da climatizzare, non interferisce con le attività pastorali di una parrocchia e si presta per un flusso regolare di adoratori, che possono stabilire una quieta intimità con il Signore. In prossimità o nella cappella si dispone un registro in cui gli adoratori iscritti all’AEP devono porre la loro firma specificando l’ora di inizio e termine dell’adorazione.

 

NOTA IMPORTANTE

Se la parrocchia fosse troppo piccola e la risposta dei fedeli troppo modesta, è bene coinvolgere altre parrocchie del vicinato. È utile fare uso di eventuali radio e TV locali, bollettini, cerchie di amici e conoscenti, passa-parola. È importante coinvolgere tutte le realtà locali presenti nella parrocchia: movimenti, associazioni, comunità… è necessario coinvolgere comunità religiose e congregazioni, specie quelle con un carisma eucaristico, contemplativo, orante. È importante coinvolgere il più possibile il laicato, la cui ministerialità risalta proprio in una realtà come questa. Il presbitero trova grande sostegno spirituale ed incoraggiamento, inoltre è sollevato da qualsiasi responsabilità e impegno, se non di celebrare l’Eucaristia e confessare i molti fedeli che affluiranno nella AEP. Di tanto in tanto dovrà incoraggiare i fedeli e formarli all’adorazione Eucaristica. Le comunità che più facilmente possono dare vita all’Adorazione Eucaristica Perpetua sono le parrocchie, perché i fedeli le frequentano sistematicamente e stabilmente. Sarebbe bello che più parrocchie si associassero e tutte ne trarrebbero beneficio. La domanda di qualcuno: “Se i miei parrocchiani vanno in quella parrocchia li perderò…” è fuor di luogo, infatti torneranno col desiderio di fare lo stesso a casa loro e parteciperanno meglio alla vita della loro comunità.

“Il Signore benedica chi cammina e sostiene molti altri
in questo meraviglioso cammino per la santificazione e pacificazione dell’intera umanità finché Gesù torni e prenda possesso del suo Regno!”